Introduzione
I danni del fumo e del tabacco sull’organismo umano sono conosciuti da molti anni, portando chi ne fa un uso continuo ad avere problemi di ogni tipo, partendo dalle prime malattie orali fino ad arrivare al cancro. Il fumo delle sigarette è la causa di circa 7-9 milioni di morti all’anno, quasi il 15% di tutte le morti globali, che accadono sia per via del tabacco in sé, sia per le diverse malattie gravi che il fumo provoca. Sappiamo tutti che il tabacco porta anche allo sviluppo del cancro orale, che si evidenzia principalmente sulla lingua: per quanto il tumore alla lingua sia abbastanza raro, è tra quelli con meno possibilità di sopravvivenza.
Il fumo di sigaretta produce i suoi effetti negativi in primo luogo in bocca, dove si deposita la maggiore quantità di nicotina e catrame. I denti, le gengive, la lingua e le mucose sono tutte interessate dagli effetti negativi delle sigarette, con risultati che variano in base alle diverse malattie orali che possono svilupparsi.
I denti sono influenzati dalla nicotina presente nelle sigarette, che fa sì che si possano ingiallire e macchiare, creando per primo un difetto estetico nel Paziente. La cura estetica dei denti è un argomento sempre di maggiore interesse da parte delle persone, che cercano soluzioni rapidi e veloci per lo sbiancamento dentale. Sfortunatamente per poter avere dei denti bianchi e sani è necessario smettere di fumare, se no i processi di sbiancamento dentale saranno utili solo per poche settimane, lasciando il Paziente insoddisfatto.
Diversamente da quello che si potrebbe pensare, ad oggi non sono stati trovati dei collegamenti sicuri tra il fumo di sigaretta e lo sviluppo della carie, cosa che invece è molto più diretta quando la protagonista è la sigaretta elettronica. Le prime infatti fanno sì che la bocca produca maggiore bio-film, che se non rimosso con l’igiene orale quotidiana porta a una maggiore presenza di placca sui denti. Al contrario la sigaretta elettronica, con i suoi liquidi zuccherosi, è più facilmente responsabile della nascita delle carie in bocca.
Gengiviti e parodontiti sono causate principalmente dai danni del fumo di sigaretta: è stato studiato come statisticamente almeno il 50% delle parodontiti nella popolazione siano associate a Pazienti fumatori. Inoltre è sempre più comune che il Paziente fumatore sia anche bevitore di alcolici: se entrambi questi vizi sono molto marcati, con molte sigarette e molti alcolici assunti durante la settimana, il rischio di gengiviti e parodontiti gravi aumenta esponenzialmente. Le parodontiti sono a loro volta associate a moltissime malattie gravi, che coinvolgono problemi cardiocircolatori, diabete e demenza senile. Infine, va sempre considerato che chi non cura una parodontite arriverà presto o tardi a perdere uno o più denti, dato che questi non sono più ben ancorati all’interno della gengiva.
Una delle più comuni sensazioni che chiunque abbia fumato una sigaretta ha osservato è sentirsi la bocca secca. Questa è una normale conseguenza del fumo, che fa diminuire la quantità di salvia prodotta dalle ghiandole presenti in bocca. Questa sensazione provoca però dei problemi più grandi sul lungo periodo, come la diminuzione della protezione dei denti, e la possibilità che si carino più facilmente.
Fumare le sigarette provoca, sempre sul lungo periodo e basandosi su studi compiuti su fumatori di più di 10 o anche 20 sigarette al giorno, a gravi malattie orali. Tra i danni del fumo possiamo trovare la leucoplachia e la stomatite da nicotina, due patologie che provocano delle escrescenze in bocca, bianche e rossastre, molto sgradevoli per il Paziente. Inoltre, per i Pazienti che hanno dovuto farsi inserire un impianto dentale, è sempre presente il rischio della perimplantite: una patologia che infiamma la zona attorno l’impianto, e porta a una sua rottura.
Sigarette e rischi per la salute dei denti
I rischi per la salute orale provocati dal fumo delle sigarette sono ampliamente noti alla scienza da moltissimi anni. Per quanto le grandi multinazionali del tabacco abbiano speso ingenti quantità di tempo e denaro per cercare di allontanare da sé l’equiparazione tra le sigarette e i problemi che queste provocano alla salute, il ruolo degli odontoiatri deve essere sempre quello di dare la corretta informazione. I professionisti di SST Clinica Odontoiatrica ricorderanno sempre a tutti i loro Pazienti dell’importanza di non fumare, o di smettere di fumare. Molti studi scientifici hanno felicemente analizzato come tutti i Pazienti non fumatori ed ex fumatori condividano i risultati delle analisi cliniche: infatti anche poco tempo dopo aver smesso di fumare, il corpo si adatta abbastanza velocemente a non essere più dipendente dalla nicotina. Smettere di fumare fa sì che il Paziente in breve tempo possa migliorare notevolmente le proprie funzioni vitali, evitando che queste peggiorino fino a un punto di non ritorno.
Al contrario, chi decide di continuare a fumare e non ha intenzione di smettere, sarà sempre informato dei rischi per la sua salute orale. Con il passare del tempo questi non saranno più semplicemente rischi, ma veri e propri problemi dentali, gengivali e linguali, che dovranno essere affrontati dal Paziente con serietà e costanza. Da parte nostra, SST Clinica Odontoiatrica spiegherà sempre al Paziente le modalità migliori su come comportarsi durante tutto il percorso di cura, e la prima raccomandazione sarà sempre la stessa: smettere di fumare o perlomeno valutare una riduzione graduale del numero di sigarette fumate, cercando di raggiungere il numero minore possibile. Al contrario, nessun Paziente può pensare che la propria malattia orale, causata in primo luogo dal vizio del fumo, possa essere facilmente curata se continuasse a fumare. È molto più facile inoltre che la malattia possa ripresentarsi, se il Paziente non volesse modificare il suo comportamento.
Il numero di malattie che coinvolgono la bocca, e quindi i denti, le gengive, la lingua e tutte le parti di mucosa interna sono molte e diversificate tra loro: non tutte queste malattie hanno una sola origine, ma il Paziente fumatore aumenterà di più le possibilità di contrarle rispetto a chi non fuma o decide di smettere.
Sigarette e carie
Non esistono conferme scientifiche su una correlazione diretta tra chi fuma le sigarette e la presenza di carie in bocca. Certamente chi fuma ha più possibilità di contrarre la carie, ma questo è dato da una serie di motivazioni e di cause concatenanti che interessano i denti in vario modo. Il deterioramento fisico dei denti, causato dalle sigarette, porta infine il dente ad essere meno stabile e più facilmente attaccabile dagli agenti esterni. Questo fa sì che i batteri che causano la carie siano più facilitati a depositarsi sui denti e iniziare il processo di cariogenesi.
Gli studi scientifici hanno confermato che il fumo di sigaretta fa aumentare la produzione di bio-film orale, una leggera patina che si deposita sui denti. Se questa non viene regolarmente rimossa con la comune igiene orale quotidiana, aumenta, e provoca lo sviluppo della placca. Questa situazione sui denti rende più facile ai batteri che producono la carie di depositarsi sopra, insieme a piccoli residui di cibo e zuccheri, e cominciare a intaccare lo smalto che ricopre i denti. Dopo aver bucato la corona, la carie cerca il suo principale nutrimento all’interno del dente, cibandosi della polpa dentaria, la parte più interna e viva del dente, da cui dipende la sua vitalità.
In questo articolo ci concentriamo sul tabacco delle sigarette tradizionali, ma se invece spostassimo l’attenzione su un’altra tipologia, la sigaretta elettronica, il problema della carie sarebbe molto maggiore. Infatti tutti i prodotti liquidi per l’assunzione di tabacco senza doverlo fumare, possiedono alte percentuali di zuccheri e prodotti zuccherosi, necessari per rendere l’esperienza più piacevole. Questo è un ottimo modo per invogliare i più giovani, anche minorenni, a iniziare a fumare. Oltre a questo le sostanze zuccherose provocano molto più facilmente lo sviluppo della carie, soprattutto se il fumatore non si lava con costanza e correttamente i denti tutti i giorni. Chi decide di fumare la sigaretta elettronica pensando di ridurre i danni ai denti deve conoscere anche queste controindicazioni.
Sigarette e gengivite
La gengivite è il risultato dell’infiammazione delle gengive. Queste saranno più gonfie e rossastre del normale, faranno male quando toccate e possono cominciare a sanguinare quando ci si spazzola i denti. Fumare le sigarette aumenta le possibilità di sviluppare questa malattia, anche se il numero di cause scatenanti la gengivite è molto alto, e quindi possono esserci diverse concause. Per esempio il Paziente fumatore e che allo stesso tempo non cura adeguatamente la propria igiene orale quotidiana, avrà più possibilità di sviluppare la gengivite rispetto ad altre categorie di persone.
La nicotina presente all’interno delle sigarette, oltre ad essere la principale causa della dipendenza da tabacco che l’organismo via via subisce, è anche una delle ragioni dello sviluppo della gengivite. Le foglie di tabacco presentano sulla sua superficie due composti organici, necessari per la difesa della pianta: la nicotina e la cotinina. L’assunzione di questi composti nell’organismo umano riduce notevolmente la produzione dei fibroblasti gengivali, i quali non sono altro che la struttura principale che rende le gengive vive e funzionanti. La nicotina, impedendone la formazione, fa sì che le gengive siano meno ancorate all’osso alveolare, cioè l’osso che compone la mascella e la mandibola. Inoltre la nicotina provoca al contrario la produzione maggiore di un altro tipo di cellule, gli osteoclasti. Queste cellule sono le responsabili della rigenerazione ossea: il loro ruolo è quello di assorbire il “vecchio” osso e dare spazio a una nuova produzione di osso più giovane e resistente. Se però gli osteoclasti sono presenti in quantità eccessive, la quantità di osso in meno aumenta, e quindi la struttura di supporto dei denti diminuisce di quantità. Dunque possiamo affermare che la nicotina ha come effetto quello di ridurre la grandezza delle gengive e quella dell’osso al quale sono ancorate, rendendo i denti meno stabili e aumentando le possibilità che questi cadano.
Uno dei problemi che i fumatori possono riscontrare è il non rendersi conto di star sviluppando una malattia gengivale e parodontale. Questo accade per via del processo di cheratinizzazione della gengiva, che rende le gengive più spesse e dure, per potersi proteggere dagli agenti esterni che potrebbero colpire delle gengive troppo molli. Il processo è normale e accade a tutti i Pazienti, ma quelli che fumano avranno delle gengive ancora più dure del normale. Questo porterà in alcuni casi a non sentire il tipico dolore della gengivite, e a non vedere alcun sanguinamento. Non significa che il problema non sia presente, al contrario il corpo sta cercando di difendersi dalla continua ricezione di nicotina, ma nel frattempo il Paziente poco attento non si renderà conto del progredirsi della malattia. La soluzione migliore è quella di recarsi dal proprio dentista per le visite cicliche: rispondendo positivamente alla domanda del medico se si sia fumatori, sarà più facile per l’odontoiatra capire che è in corso un processo di danneggiamento delle gengive.
Sigarette e parodontite
Chi non cura la gengivite ha molte possibilità di incappare nella versione più grave della malattia, cioè essere colpiti da una parodontite. Se la prima può essere curata anche a casa, con le indicazioni di un dentista, la parodontite necessariamente deve essere trattata da un odontoiatra durante la visita in poltrona. La differenza tra la gengivite e la parodontite risiede nella serietà e profondità dell’infiammazione: con una parodontite il Paziente avrà le gengive gonfie, arrossate, sanguinanti. I denti saranno via via più visibili e le parti che prima erano coperte dalla gengiva saranno più sensibili agli agenti esterni. Inoltre la parodontite fa sì che si creino quelle che sono chiamate “tasche parodontali”, cioè delle fessure tra la gengiva e il dente dove i batteri si annidano più facilmente e possono continuare il loro processo di infiammazione e di distruzione del parodonto.
Come indicato in precedenza, i Pazienti fumatori sono ad alto rischio per la parodontite: è stato stimato che più del 50% delle parodontiti sono causate unicamente dal fatto di essere fumatori. Se a questo aggiungiamo altri vizi e comportamenti scorretti, come assumere troppi alcolici, non lavarsi con costanza i denti, o essere affetti da altre patologie dentali concomitanti, fa sì che il Paziente fumatore sia molto facilmente colpibile dalla parodontite.
Uno dei più comuni batteri che portano a sviluppare le carie è lo Streptococcus mutans. Insieme a questo batterio ne sono presenti altri, agenti patogeni il cui scopo è quello di colpire la gengiva. Parliamo principalmente del Porphyromonas gingivalis e del Bacteroides forsythus, i quali da molti studi sono stati riscontrati appunto nei Pazienti fumatori. Questi Pazienti sono portatori di una percentuale molto più alta di questi batteri rispetto a chi non fuma, e infatti sono più facilmente colpibili dalla parodontite, con una alterazione della flora batterica che abita la nostra bocca e collabora con l’organismo.
Chiunque sia affetto da parodontite deve recarsi quanto prima dal proprio odontoiatra per iniziare un percorso di cura e di rimozione chirurgica della parodontite, per non incappare in malattie più gravi, o rischiare di perdere uno o più denti. I Pazienti fumatori devono comunicare al proprio medico di esserlo, dato che è stato riscontrato come la nicotina impedisca il corretto processo di cura dalla parodontite. Quindi va ricordato nuovamente che il Paziente fumatore che vuole curare un problema gengivale, se volesse continuare a fumare, non riuscirà mai a eliminare completamente la sua parodontite.
Sigarette e denti gialli
Le sigarette producono anche evidenti problemi nell’estetica dentale dei Pazienti. Tutte le persone, fumatori o meno, hanno notato l’ingiallimento dei denti di chi fuma. Denti ingialliti o marroni, macchie, modifica del colore del materiale di restauro dentale, sono tutti possibili effetti negativi causati dal tabacco.
Per risolvere la problematica si può ricorrere allo sbiancamento dentale, che può essere effettuato sia a casa, comprando i kit indicati o forniti dai nostri Igienisti, oppure con delle sedute in poltrona presentandosi in Clinica.
In entrambi i casi verranno forniti ed utilizzati strumenti e composti chimici realmente utili per sbiancare i denti: pensare di risparmiare dei soldi acquistando i kit fai-da-te al supermercato o su Internet non risolverà il vostro problema di denti macchiati.
Per prima cosa è necessario che il Paziente smetta, almeno per un periodo, di assumere sostanze che possono macchiare i denti. Ovviamente smettere di fumare, non assumere alcolici come il vino rosso, e alcuni frutti. In secondo luogo chi acquista dei prodotti non controllati rischia di peggiorare la sua situazione, non sbiancandosi i denti e mettendo a repentaglio la salute delle gengive. Infatti per sbiancare i denti è necessario utilizzare dei composti chimici, principalmente il perossido di idrogeno. Una quantità troppo bassa, come spesso si trova nei kit in libera vendita, inferiore allo 0,1%, è assolutamente inutile: all’interno di SST Clinica Odontoiatrica i nostri professionisti maneggiano composti con il 40% di perossido d’idrogeno, una percentuale che garantisce uno sbiancamento duraturo, e non superficiale e che dura al massimo qualche giorno.
Va ripetuto però che i grandi fumatori, o chi dopo un procedimento di sbiancamento dentale ricomincia subito a fumare, avranno meno possibilità di vedere un risultato veramente positivo e dei denti più bianchi e naturali. Se si vuole evitare di avere i denti ingialliti e con le macchie, l’unica soluzione valida per il lungo periodo è smettere del tutto di fumare.
Sigaretta e bocca secca
I Pazienti che hanno poca o una completa assenza di saliva in bocca soffrono di iposalivazione, una patologia che può avere anche effetti psicologici: se il Paziente ha la sensazione di avere meno saliva in bocca, ma solo lui ha questa percezione, si tratta di xerostomia. Questa è una patologia molto comune nei Pazienti fumatori, che avranno avvertito questo problema diverse altre volte mentre fumavano. Quando però l’assenza di saliva non è più un fattore transitorio, ma diventa cronico, lì cominciano i problemi.
La saliva è un prezioso alleato della salute generale della bocca: la mantiene sempre umida, aiuta a masticare il cibo, crea una ulteriore barriera protettiva dei denti oltre allo smalto, mantiene sempre la bocca pulita rimuovendo il cibo incastrato tra i denti. Quando la saliva è minore o è completamente assente, è più facile che i denti sviluppino una sensibilità dentale, possono aumentare il numero di carie, e si sviluppano anche delle infiammazioni alla lingua, con la tipica sensazione di avere un bruciore sulla lingua.
Spesso il problema della xerostomia è condiviso dai Pazienti fumatori con i Pazienti anziani. Nel secondo caso la loro assenza di saliva è data dalla necessità di assumere molti medicinali, i quali in diversi casi possiedono come effetto collaterale quello di ridurre la produzione di saliva. I Pazienti anziani che fumano devono quindi essere molto più attenti degli altri, perché i problemi dentali per loro sono dietro l’angolo. Un altro gruppo di Pazienti che spesso sentirà di avere la bocca secca è composto da chi fuma la sigaretta elettronica. Un composto molto presente all’interno dei liquidi per la sigaretta elettronica è il glicole propilenico, una sostanza appiccicosa che tra le tante cose, provoca anche la secchezza della bocca.
Sigarette e alitosi
Tutti i fumatori, e le persone attorno a loro, conoscono bene l’odore del tabacco bruciato. I fumatori sono tutti ben consci del fatto che possono più facilmente di altri essere affetti da alito cattivo, cioè dalla patologia dell’alitosi.
Questa malattia non è data unicamente dal tabacco, ma in molti casi il problema è da ricercarsi nelle diverse malattie che colpiscono la bocca di chi fuma, e che hanno tra i loro effetti collaterali anche quello di rendere cattivo l’alito della persona. Tutte le malattie di cui abbiamo trattato in questo articolo, quindi le carie, la gengivite, la parodontite, la bocca secca, possono provocare anche l’alitosi nel Paziente che ne è affetto.
Va considerato inoltre che il Paziente che sa di avere l’alitosi, o anche soltanto vuole mascherare l’alito di sigaretta, assumerà con più frequenza di altri caramelline per l’alito, mentine e simili. Nella maggior parte dei casi tutti questi piccoli alimenti sono carichi di zuccheri: se il Paziente non si lava i denti con costanza, questa continua assunzione di dosi di zucchero porterà più facilmente a sviluppare la carie.
Sigarette e perimplantite
Ad oggi tutte le ricerche scientifiche svolte per capire le motivazioni dello sviluppo della patologia della perimplantite non sono ancora certe e sicure. Non siamo ancora del tutto consci delle motivazioni che portano all’infiammazione della zona attorno all’impianto dentale, che se non curata provoca la rottura dell’impianto.
Alcuni parlano di malattie sistemiche che possono causare questo problema, come per esempio il diabete, o la parodontite. Ci sono delle ricerche scientifiche che hanno analizzato il rapporto tra la perimplantite e il Paziente fumatore. Per quanto in quasi tutti i casi i Pazienti che hanno sviluppato la perimplantite erano anche Pazienti fumatori, non sono state fino ad adesso trovate delle evidenze scientifiche tali da confermare con sicurezza che i fumatori hanno più possibilità di incappare nella perimplantite.
È possibile che la perimplantite si presenti a seguito di un vasto numero di malattie orali, che insistono anche sulla zona dove è presente l’impianto: la presenza costante della nicotina non aiuta, al contrario aumenta la presenza e la gravità di queste patologie.
Sigarette e leucoplachia
La leucoplachia è una patologia che si sostanzia nella presenza di macchie e placche bianche all’interno della mucosa orale del Paziente. Possono trovarsi sulle gengive, sul palato, all’interno della mucosa delle guance e sulla lingua.
Le motivazioni per le quali un Paziente può sviluppare la leucoplachia sono di diverso tipo, ma fumare le sigarette è una delle motivazioni più comuni. La leucoplachia non è una malattia da sottovalutare: alcuni casi, se non curati, possono farla tramutare in un cancro orale, e le possibilità aumentano direttamente con l’avanzare dell’età.
Sigarette e stomatite da nicotina
Una patologia molto simile alla leucoplachia è la stomatite da nicotina. Questa malattia si sostanzia in una infiammazione del palato, con la creazione di una macchia bianca spessa e indolore. La stomatite da nicotina, come indica il nome, avviene unicamente nei Pazienti fumatori, a seguito di una reazione del palato.
La stomatite da nicotina non può peggiorare in un tumore maligno, e la sua risoluzione passa in primo luogo dalla cessazione immediata del vizio di fumare da parte del Paziente. Differentemente, un possibile esito fortemente negativo della stomatite da nicotina avviene nei Pazienti che praticano il “fumo inverso”, cioè fumare tenendo la parte accesa della sigaretta all’interno della bocca. Per quanto non sia una pratica più comune in Italia, chi seguisse questa modalità avrebbe molte più possibilità di sviluppare una stomatite da nicotina con effetti cancerogeni.
Sigarette e cancro alla bocca
La maggior parte dei cancri alla bocca e alla faringe sono collegati all’uso del tabacco, in tutte le sue diverse forme. Come indicato in precedenza, il cancro orale è percentualmente uno dei cancri meno diffusi, ma a differenza di altri è quello con il numero più basso di possibilità di sopravvivenza e di recessione della malattia.
Chiunque fumi sigarette sa bene che ci sono delle possibilità di andare incontro negli anni a un tumore all’interno della bocca, che può essere localizzato sulla lingua (nella maggioranza dei casi), le labbra, la gola, il naso, la laringe.
La prevenzione dal cancro passa in primo luogo dall’astensione dal fumo: ribadiamo quindi l’importanza di non fumare, e se si è fumatori, di valutare di ridurre e infine di cessare questo vizio molto dannoso per la salute della bocca e di tutto l’organismo, oltre che della salute di chi ci circonda.
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