Finalmente l’estate è arrivata, e con lei la possibilità per molti di andare in vacanza. È un ottimo momento per pensare allo sbiancamento dentale, per portarsi al mare un sorriso sano e smagliante. In questo articolo vogliamo illustrare tutte le pratiche di sbiancamento dentale che la Clinica Sidoti & Tartaglia offre ai suoi Pazienti, che esse siano interventi in poltrona o da fare comodamente a casa. Ricordiamo che lo sbiancamento dentale è una pratica medica, quindi i prodotti che si possono trovare nei supermercati e che promettono lo stesso risultato non sono paragonabili, insufficienti se si vuole avere un risultato visibile e che perduri nel tempo.

 

1. Introduzione
2. Sbiancamento dentale in Clinica
3. Sbiancamento dentale a casa
4. Rischi e controindicazioni
5. Qual è la tecnica migliore?
6. Altre pratiche di estetica dentale

Introduzione

Il segreto dietro allo sbiancamento dentale è il perossido d’idrogeno, una sostanza chimica che si lega allo smalto dei denti ed è in grado di sbiancarlo, rendendo quindi i denti più lucidi e bianchi rispetto al normale. La pratica dello sbiancamento dentale con l’utilizzo di composti con percentuali variabili di perossido d’idrogeno risale alla fine dell’Ottocento, negli anni gli studi si sono via via perfezionati. In questo modo ora possiamo applicare questi prodotti senza rischiare di danneggiare il dente, cosa in passato, con l’utilizzo di tecniche ormai obsolete, succedeva molto più spesso, con una azione sbiancante minore sia qualitativamente che poco resistente nel tempo.
La nostra Clinica dà la possibilità ai propri Pazienti di seguire due diversi percorsi: lo sbiancamento in poltrona, effettuato o dal Medico-odontoiatra o dall’Igienista, oppure lo sbiancamento a casa, che esso sia diurno o notturno, ovviamente seguendo sempre le indicazioni del proprio odontoiatra e acquistando i prodotti corretti indicati. Per la seconda pratica dobbiamo ringraziare l’odontoiatra statunitense Van Haywood, i cui studi hanno permesso dal 1989 di praticare lo sbiancamento dei denti a casa propria durante la notte, mentre si dorme.
Come abbiamo scritto in testa a questo articolo, la nostra Clinica e i suoi Medici vi sconsigliano di optare per semplici prodotti da banco del supermercato, che non richiedono alcuna supervisione ne indicazione da parte dell’odontoiatra: le percentuali di perossido d’idrogeno contenute al loro interno sono infatti estremamente basse, meno dello 0,1%, al contrario dei prodotti da noi utilizzati o indicati, che ne possiedono percentuali tra il 25 e il 40%, realmente utili per uno sbiancamento dentale e sicuri da utilizzare.

Sbiancamento dentale in Clinica

La prima pratica che proponiamo ai nostri Pazienti è di tipo professionale, uno sbiancamento dentale effettuato durante un’apposita visita dentistica dai nostri odontoiatri o dai nostri igienisti. I vantaggi di questa operazione sono molti: il Paziente è in mani esperte, non rischia di danneggiare il dente o peggio ancora ustionare la gengiva con l’utilizzo del perossido d’idrogeno, che è un materiale da maneggiare con cura e con i giusti strumenti, inoltre il risultato è riscontrabile dopo una sola seduta, a differenza della pratica casalinga che necessita di più giorni di utilizzo per ottenere lo sbiancamento.
Oltre al perossido d’idrogeno, l’altro ingrediente assolutamente necessario per fare in modo che il dente risulti molto più bianco rispetto a prima è l’utilizzo di un catalizzatore, che nella maggior parte dei casi è una semplice luce a LED o un laser, i quali aiutano il perossido d’idrogeno a decomporsi sul dente, penetrare oltre lo strato protettivo dato dallo smalto dentale e compiere la sua azione sbiancante. Il Paziente non deve avere paura o essere preoccupato per l’utilizzo di un composto chimico sui denti: per prima cosa il composto che utilizziamo non è mai puro, è sempre diluito con una parte maggiore di acqua, inoltre prima di effettuare il vero e proprio processo di sbiancamento l’odontoiatra o l’igienista proteggono tutta la bocca preparandola all’intervento.
Questa preparazione è una protezione di tutte le parti interne della bocca non direttamente coinvolte nel processo di sbiancamento, applicando una diga in gomma per proteggere la gengiva e il resto del tessuto molle dai denti, i quali a loro volta vengono lavorati prima per fare in modo che lo smalto sia più facile da penetrare.
Una serie di fotografie prima e dopo il trattamento permettono al Medico di osservare il processo di sbiancamento, facendo in modo che anche il Paziente si possa rendere effettivamente conto della differenza tra prima e dopo l’intervento, e per essere sicuri di utilizzare degli sbiancanti che rispettino il colore naturale dei denti del Paziente.

I risultati effettivi della pratica di sbiancamento si possono osservare compiutamente dopo qualche giorno dal trattamento, periodo nel quale al Paziente è richiesto di seguire una specifica dieta per evitare di danneggiare il dente, per non sentire dolore e per non macchiarlo. Si potranno mangiare solo alimenti bianchi (pasta, formaggi, frutti con la polpa bianca etc…) ed evitare alimenti come pomodori, mirtilli, vino rosso, caffè che possono far cambiare colore al dente.

Sbiancamento dentale a casa

La possibilità di effettuare lo sbiancamento dentale anche a casa è ormai una realtà consolidata, l’importante è che ci sia sempre una supervisione da parte del proprio odontoiatra. Il processo è più lungo rispetto a quello che si può effettuare in Clinica, dato che la quantità di perossido d’idrogeno rilasciata con l’applicazione, che questa sia diurna o notturna, è molto minore, con un effetto che necessità quindi di maggiore tempo di applicazione.
Non potendo utilizzare nessun catalizzatore luminoso a casa, il perossido d’idrogeno viene attivato da altri reagenti chimici.
Dividendo i due trattamenti, quello diurno prevede solitamente l’applicazione per 4-6 ore di una mascherina o di strisce sui denti, mentre invece quello notturno richiede un tempo di applicazione di 8-10 ore, entrambe le pratiche per più giorni.
Il Paziente che è interessato a questo tipo di trattamento domiciliare avrà un colloquio con l’operatore, il quale gli spiegherà tutte le necessarie procedure e gli darà i prodotti da utilizzare, oltre che fargli firmare un consenso informato. Invitiamo i Pazienti a prestare particolare attenzione a questo momento, dato che buona parte del risultato passa dal lavoro del Paziente.

Rischi e controindicazioni

Una corretta e completa discussione tra il Paziente e il suo Odontoiatra si rende sempre necessaria per questo tipo di interventi, così come qualsiasi intervento medico. Non tutti i Pazienti sono completamente idonei per potersi sottoporre a questa pratica di sbiancamento, ad altri lo sconsigliamo vivamente.
Una buona igiene orale e una vita sana sono fattori molto importanti: per prima cosa un Paziente senza malattie parodontali o dentali è un candidato perfetto, dato che non si interviene su un tessuto malato. Inoltre, un Paziente non fumatore e che non assume troppe sostanze che macchiano i denti ha molte più possibilità di avere un risultato sbiancante che perdura nel tempo. Le eventuali corone e otturazioni installate in precedenza su un Paziente non possono essere in nessun modo sbiancate, anzi il loro colore affiancato a quello bianco dei denti potrebbe risaltare ancora maggiormente.
I Pazienti affetti da malattie dentali e parodontali, quali abrasioni, erosioni, bruxismo (digrignamento dei denti e relativa distruzione dello smalto) o una forte sensibilità ai denti potrebbero peggiorare la loro situazione, non ottenere lo sbiancamento desiderato e avere solo maggiori dolori. Consigliamo dunque di risolvere prima questi problemi, guarire da queste malattie dentali e poi successivamente presentarsi per uno sbiancamento dentale.
Inoltre, anche se il Paziente fosse assolutamente sano e pronto per lo sbiancamento, si potrebbero comunque sviluppare delle complicanze post-trattamento, che sono di carattere transitorio e facilmente risolvibili. La prima è l’ustione delle mucose gengivali, se eventualmente il perossido d’idrogeno vi entrasse in contatto: un motivo molto importante per cui questi interventi sono da farsi in poltrona, con un professionista, senza rivolgersi a soluzioni casalinghe non controllate, che potrebbero danneggiare le gengive (per quanto la concentrazione di perossido d’idrogeno sia bassissima, perlomeno nei prodotti commerciati in Europa con il marchio CE). Si possono applicare dei gel lenitivi e ricostituenti sulle aree ustionate.
Altra complicanza che potrebbe avvenire è la sensibilità dentinale transitoria, con un dolore generale ai denti, dato da una alta sensibilità dopo l’intervento. Oltre a seguire la corretta dieta per i giorni successivi all’intervento indicata dal Medico, si possono applicare farmaci antinfiammatori e analgesici, o nei casi più lievi dei gel desensibilizzanti.
Per questi motivi il rapporto tra Paziente e Medico-odontoiatra deve essere sempre chiaro, e prima dell’intervento al Paziente viene richiesto di leggere e firmare il consenso informato.

Qual è la tecnica migliore?

Non possiamo rispondere con certezza a questa domanda. Entrambe le tipologie di intervento hanno delle superiorità l’una rispetto l’altra, mentre i rischi sono praticamente gli stessi. I Pazienti che possono usare l’una o l’altra tecnica vanno incontro a tempistiche e costi diversi.
In ogni caso per prima cosa il colloquio con il proprio odontoiatra è il punto di partenza per decidere insieme quale sia la migliore tecnica da utilizzarsi. Sapere quali malattie ha avuto in passato o ha in questo momento il Paziente, o malattie o interventi medici non direttamente legati alla bocca ma che possono contrastare queste procedure sono passaggi obbligatori e dirimenti per decidere.
A favore dello sbiancamento dentale in poltrona possiamo annoverare il fatto che tutto l’intervento è eseguito da un professionista, i tempi di realizzazione sono inferiori e inoltre si rispettano tutti i protocolli di sicurezza, sia per evitare complicazioni o rischi di danneggiamento del dente e dei tessuti vicini, sia per essere sicuri del buon risultato sbiancante.
Lo sbiancamento dentale a casa segue le disposizioni dell’odontoiatra, il suo risultato è simile a quello ottenuto in poltrona ma i tempi sono più lunghi. Se poi ci sono delle particolari situazioni di punti scuri sui denti il trattamento casalingo non potrà risolvere questo problema, che dovrà essere affrontato in Clinica con l’utilizzo di altre terapie e procedure.
Ricordiamo infine che lo sbiancamento dentale, che sia a casa o in poltrona, non si può effettuare durante la gravidanza, non è consentito ai minori di 18 anni e a tutti quei Pazienti con gravi malattie dentali. Sarà comunque compito dell’operatore indicare la procedura più adeguata per il tipo di Paziente.

Altre pratiche di estetica dentale

Sono possibili anche altre pratiche di estetica dentale, per cercare di intervenire in maniera più mirata e profonda su specifici punti dei denti.
Terapia remineralizzante Una soluzione da applicarsi a casa è quella di gel che sono in grado di remineralizzare lo smalto del dente, dandogli nuovamente un colore bianco naturale. Si possono utilizzare o delle mascherine prodotte specificatamente per il Paziente o con delle mascherine omologate.
Microabrasione Da sostenersi in Clinica, questo processo utilizza prodotti chimici per compiere delle piccole abrasioni sullo smalto dentale, senza rovinarlo ma eliminando solo la parte superficiale dove è presente l’inestetismo da rimuovere.
Resine infiltranti Questa pratica viene utilizzata quando le altre due non riescono a essere risolutive, tramite l’applicazione sullo smalto di resine che si infiltrano tra i microscopi spazi dello smalto lesionato, e che riempiono questi buchi, facendo in modo che la luce che colpisce i denti li renda più bianchi di prima. Questa pratica però non ha ancora un vero e proprio statuto scientifico, dato che non sono state ancora studiate queste tecniche a distanza di diversi anni dalla loro implementazione sul dente.